Malattie cerebrovascolari

Malattie cerebrovascolari

E’ una patologia del Sistema Nervoso centrale conseguente ad un’alterazione anatomo-funzionale dei vasi che irrorano l’encefalo. L’occlusione comporta un difetto d’irrorazione con conseguente ischemia del territorio di pertinenza di quel vaso.  Queste patologie vengono trattate separatamente, a seconda che si tratti di patologie acute o croniche.

Nella fase acuta si distinguono due forme: l’ictus o stroke ischemico rappresenta l’85% delle patologie vascolari acute e le forme emorragiche, conseguenti alla rottura di un vaso, che ne rappresenta il rimanente 15% circa.

L’ictus è definito come tale se i sintomi da deficit neurologici si protraggono per più di 24 ore. Se la durata dei sintomi si manifestano per un periodo inferiuore alle 24 ore, si parla di attacco ischemico transitorio (TIA). In fase acuta, la TAC cerebrale ha un ruolo primario.

La terapia di un evento cerebrovascolare acuto è un’emergenza medica (come un infarto cardiaco). Infatti, la possibilità di un intervento terapeutico è limitato alle prime 3 ore dallo stroke.

Oltre alla terapia specifica (trombolisi o neuroprotezione), occorre monitorare strettamente tutti gli apparati, organi e parametri biologici, per poter correggere le frequenti patologie accessorie che si manifestano dopo un ictus. Patologie accessorie che possono causare la morte del paziente. Questo rischio è particolarmente elevata nelle prime 24-48 ore. Un’attività medica così complessa richiede vasti gruppi di specialisti ben coordinati ed addestrati a lavorare insieme con rapidità ed efficienza.

La prevenzione della patologie cerebrovascolari è una importante attività medica. Infatti, nei paese occidentali le malattie cerebrovascolare costituiscono la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e il cancro, ed è la prima causa di disabilità. L’ictus ha un forte impatto socioeconomico perché interferisce gravemente con la qualità della vita e rappresenta una delle patologie più costose in termini di assistenzialismo. Per questo motivo la prevenzione rappresenta il momento terapeutico più efficace nel trattamento delle malattia cerebrovascolare

La prevenzione implica due diversi procedure: misure di carattere generale e terapie specifiche.

Misure di carattere generale

Le misure di carattere generale hanno lo scopo di identificare  e correggere i fattori di rischio correlati ad una maggiore incidenza di ictus, sia ischemici che emorragici:

L’ipertensione arteriosa

Esiste una relazione diretta tra la pressione arteriosa sistolica e/o diastolica e rischio di eventi cerebrovacolari. Una diminuzione di pochi mm di Hg determina nei soggetti trattati un una diminuizione del rischio di ictus dell’ordine del 30-40% , con un beneficio assoluto a 5 anni di vita.

Questo sono i valori pressori:

– ipertensione: pressione sistolica > 140 Hg, diastolica > 90 mmHg

-livelli normali: pressione sistolica < 130 Hg, diastolica < 85 mmHg

-livelli ottimali: pressione sistolica < 120 Hg, diastolica < 80 mmHg

Indicazioni terapeutiche non farmacologiche: prevedono essenzialmente modifiche dello stile di vita: controllo del peso corporeo, ridurre l’assunzione di sodio, effettuare attività fisica regolare, limitare l’assunzione di alcol, eliminare il fumo.

Indicazioni terapeutiche farmacologiche : le categorie di farmaci maggiormente utilizzati sono: diuretici, beta bloccanti, calcio antagonisti, ACE-inibitori

 

Diabete mellito

Il diabete mellito (DM), che è una patologia conseguente ad un disturbo del metabolismo glucidico, si distingue in due forme: la “giovanile” (per il fatto che si manifesta sin dalla giovane età), definito sinteticamente anche come DM I, e la forma “florida” (che si manifesta alla mezza età, in soggetti generalmente pingui), viene definito anche come DM II. Il DM favorisce l’ateromasia sia del distretto extra- ed intracranico, e rappresenta un fattore di rischio per l’ictus cerebrale.

Indicazioni terapeutiche non farmacologiche, modifiche dello stile di vita: controllo del peso corporeo, ridurre l’assunzione di carboidrati, effettuare attività fisica regolare, limitare l’assunzione di alcol, eliminare il fumo.

Indicazioni terapeutiche farmacologiche, le categorie dei farmaci che controllano la glicemia  sono: sulfoniluree, biguanidi, inibitori della alfa-glucosidasi, insulina.

In tutti i soggetti aggetti da DM, sia di tipo I e II di età superiore ai 30 anni è indicato l’uto di acido acetil-salicilico (ASA) a dosi comprese tra 81-325 mg.. Tale provvedimento farmacologico costituisce un efficace prevenzione di tutti gli eventi vascolari e  non solo degli eventi cerebrovascolari.

 

Ipercolesterolemia

Il colesterolo svolge un ruolo rilevante nella genesi e nello sviluppo della malattia aterosclerotica dei grissi vasi e delle coronarie.Studi clinici hanno dimostrato che la riduzione dei livello di colesterolo determina una significativa riduzione del rischio di stroke.

I farmaci maggiormente utilizzati sono le stastine, che esercitano un efficace ruolo nella riduzione dei livello di colesterolo e, quindi, del rischio di stroke.

 

Fumo

Il fumo rappresenta un fattore di rischio per lo stroke sia ischemico che emorragico. Il rischio di ictus interessa non solo i forti fumatori, ma anche fumatori moderati , a tutte le fasce di età. La sospensione del fumo induce una normalizzazione del rischio in 2-4 anni.

 

Alcol

L’eccessivo consumo di alcol si correla con un aumento del rischio di stroke. E’ considerata accettabile il consumo di alcol non superiore a 2 bicchieri di vino al giorno.

 

Dieta ed attività fisica

L’obesità e la sedentarietà costituiscono fattori di rischio per lo stroke. Il controllo del peso corporeo ed una moderata attività fisica (pari al consumo di 2500Kcal/settimana) riducono tale rischio.

Terapia specifica 

  • Farmaci anticoagulanti (eparina, eparinoidi)
  • Anticoagulanti indiretti (anticoagulanti orali) : antagonizzano l’azione della vitamina K
  • Acido acetilsalicilico (ASA) . Ha un potente effetto antiaggregante a dosaggi giornalieri tra 75-325 mg. I principali effetti collaterali interessano l’apparato gastroenterico: gastrite, nausea, vomito, o, più gravi, , quali ulcera peptica ed emorragie gastrointestinali. L’ASA trova indicazioni soprattutto nell’ischemia cerebrale (ictus o TIA) a genesi aterotrombotica.
  • Ticlopidina. La sua azione antiaggregante si manifesta dopo circa 3-5 giorni dalla somministrazione e continua per 7-10 giorni dopo la sospensione.

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