Fibromialgia
La diagnosi di fibromialgia è complessa perchè i sintomi che costituiscono questa malattia sono molteplici. essenzialmente tale patologia si caratterizza per la presenza di dolore, il più delle volte generalizzato ma particolarmente intenso in alcuni punti del corpo che se sollecitati con la digitopressone evocano un dolore molto acuto.
Sono i trigger points che il medico stimola e sono localizzati essenzialmente a carico degli arti superiori e inferiori, al collo al torace e parallelamente alla colonna vertebrale specie in regione cervicale , dorsale e lombare. questi punti dolenti costituiscono un indizio di sindrome fibromialgica perché esistono altri sintomi di varia natura.
Fibromialgia sintomi
Un altro sintomo presente nella fibromialgia è la stanchezza: il paziente ha difficoltà a compiere movimenti anche lievi dopo che ha compiuto una breve passeggiata ha dolori nelle gambe e avverte una profonda stanchezza come se avesse camminato per ore. un disturbo del sonno caratterizzato da frequenti risvegli con la sensazione di non aver riposato per nulla è un altro sintomo molto frequente nella malattia.
Non sono solo questi i sintomi della fibromialgia ma ce ne sono molti altri e spesso questi pazienti vengono considerati depressi o ansiosi senza esserlo, nel modo più assoluto. Semmai la depressione e l’ansia potrebbero costituire una risposta alla fibromialgia. Questi pazienti possono interpellare il medico per il mal di testa, per vibrazioni o fischi nelle orecchie, per disturbi gastroenterici,per un urgenza minzionale, per alterazioni della temperatura del corpo.
Una quota elevata di pazienti riferisce un vago senso di vertigine o di instabilità, ma l’otorinolaringoiatra non trova segni di patologia. Il neurologo può essere interpellato per una difficoltà nella concentrazione, per una sensazione di testa confusa, per perdita di memoria a breve termine.
Insomma, questa malattia si caratterizza per un’ampia varietà di disturbi.
E’ stata identificata la etio-patogenesi di questa malattia?
No. Esistono numerose ipotesi che vedono in campo patologie ormonali , in particolare, a carico della tiroide, disordini neurotrasmettitoriali centrali, disorganizzazione della struttura del sonno che vedrebbe un’incapacità di questi pazienti a rilassare i muscoli, perchè esisterebbe una mancata o carente quantità di sonno REM rispetto al sonno superficiale.
Esiste un trattamento farmacologico della fibromialgia?
Sono state utilizzate numerose terapie ma le risposte sono state parziali e diverse a seconda dei pazienti fibromialgici. Sembra che esista una resistenza ai farmaci antidolorifici da parte di questi pazienti che assumono frequentemente antinfiammatori con risultati non brillanti. Per migliorare la qualità del sonno si prescrivono antidepressivi e miorilassanti e a volte anche ansiolitici, che contribuiscono a ridurre la rigidità muscolare.
Solo una parte di questi pazienti risponde al gabapentin, mentre pare che ci sia un certo ristoro eseguendo una periodica attività fisica. A volte anche i massaggi rilassanti possono migliorare la qualità del sonno. L’approccio terapeutico di questa patologia, così complessa e sfuggente, richiede una stretta collaborazione tra medico e paziente. Occorre che tra i due si stabilisca un rapporto di fiducia e di un cauto ottimismo che deve caratterizzare tutti i rapporti umani: il rapporto medico-paziente è innanzi tutto, un rapporto umano.